
Ferrata delle Trincee
La Ferrata delle Trincee percorre la cresta del gruppo del Padon, quella che un tempo era una linea di trincee della Prima Guerra Mondiale, un punto strategico per bloccare l'avanzata dei soldati dal versante opposto della Marmolada. Sulla cresta della Mesola si trovavano i soldati austriaci, mentre sulla Mesolina erano presenti le truppe italiane. Lungo il percorso sono visibili varie postazioni e gallerie scavate dai soldati durante la Grande Guerra.
Itinerario: Da Trento si procede verso il Passo Fedaia e l’omonimo Lago Fedaia, dove, nei pressi della diga, è possibile parcheggiare l’auto. Sulla sinistra della strada principale si trova il sentiero SAT 698, da cui ha inizio l’escursione verso Porta Vescovo (1h20). Il sentiero è di media pendenza e si sale attraversando pascoli; si giunge a un bivacco, da cui occorrono circa 40 minuti per arrivare a Porta Vescovo (2478 m s.l.m.), dove si trovano il Rifugio Luigi Gorza e l’impianto di risalita che parte dal paese di Arabba. Poco distante dal rifugio si trovano i cartelli con l’indicazione per la ferrata e il Rifugio Padon. Da qui si impiegano circa 30 minuti per raggiungere l’attacco della ferrata, ben visibile grazie a un ponte di legno sospeso che si attraverserà. I primi 40 metri della ferrata sono i più impegnativi ed esposti; anche il tratto successivo fino al ponte di legno si sviluppa su placche esposte e tratti in cresta. Superato il ponte, si inizia a scendere con alcuni passaggi difficoltosi, avvicinandosi ai resti di una postazione militare. Si prosegue in discesa fino a raggiungere un sentiero erboso: qui termina la prima parte della ferrata. In circa 30 minuti si arriva a ciò che resta di un villaggio militare, che è possibile visitare. Da queste postazioni si prosegue lungo la cresta su sentiero attrezzato con cordino di sicurezza. Al termine, si continua su un tratto di sentiero erboso, per poi scendere lungo un altro tratto servito da cordino. Lungo questo sentiero si incontra un segnavia che indica il sentiero 636, il bivacco Bontadini e la galleria principale, lunga circa 300 metri. Prima di questa galleria più lunga, si attraversa una galleria di circa 30 metri. All’uscita, si continua su terreno erboso, poi lungo una cengia che porta all’ingresso della galleria principale. All’uscita della galleria ci si trova di fronte al Bivacco Bontadini (2550 m s.l.m.), sotto la Cima Mesolina (2640 m s.l.m.), e più in basso il Rifugio Padon (2407 m s.l.m.). Il sentiero per la Cima Mesolina, nel primo tratto, si sviluppa su facili roccette, poi prosegue su sentiero erboso. Si impiegano circa 10 minuti per raggiungere la cima, da cui si gode di un bel panorama. Dal bivacco si prosegue verso il Rifugio Padon (circa 15 minuti), dove si trova, in memoria della Prima Guerra Mondiale, un cannone.
Rientro: Dal Rifugio Padon si prosegue sul sentiero numero 680 per tornare al Passo Fedaia. Il percorso dura circa 1h15, passando per Porta Vescovo e riprendendo il sentiero dell’andata. In alternativa, si può accorciare il tragitto prendendo un sentiero sulla sinistra prima di arrivare a Porta Vescovo.
Difficoltà: Ferrata EEA – Escursionisti Esperti Attrezzati. Tempi di percorrenza: escursione totale 6 ore – ferrata 1h30 Traccia GPS Ferrata delle Trincce Download